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Nel 1948, Mimma decide di lavorare in una casa di tolleranza per un breve periodo, la cosiddetta “quindicina”, per aiutare economicamente il fidanzato Nino e sposarsi, assumendo così il nome d’arte “Paprika” dopo avere assaggiato un gulasch. Quando scopre che Nino è in realtà un lestofante che vuole solo sfruttarla, non le resta che proseguire nel mestiere, considerata poi la schedatura giudiziaria per tutte le prostitute, frequentando diverse case dentro e fuori l’Italia, conoscendo i più diversi personaggi, sia benevoli che sordidi, fino a quando, poco prima dell’avvento della legge Merlin che dispone la chiusura di tutte le case di tolleranza, riesce a sistemarsi sposando il conte Bastiano, un anziano e ricco client…[Leggi tutto]
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