Il medico e scrittore Janusz Korczak è un ebreo polacco. Educatore, è anche il responsabile di un orfanotrofio di Varsavia in cui accoglie e cura circa duecento bambini. Durante l’invasione nazista della Polonia, è stato costretto a trasferire la sua Casa degli orfani all’interno del ghetto ebraico, dove prosegue nel suo operato. Korczak è impegnato su più fronti. Se da una parte deve confrontarsi con le esigenze materiali e con i problemi di convivenza dei suoi ragazzi, dall’altra deve mediare per la sopravvivenza dell’orfanotrofio con le figure di rilievo politico all’interno del ghetto. Per un lungo periodo egli riesce a evitare che i costanti rastrellamenti tedeschi tocchino i suoi protetti, rinunciando alle numerose occasioni che gli si prospettano per mettersi in salvo. Fino al 6 agosto 1942, giorno in cui Korczak deve scortare i suoi bambini, ignari della sorte che li attende, fino al campo di concentramento di Treblinka, dove moriranno tutti.
Maciek, che aveva combattuto contro i tedeschi in una formazione nazionalista, nel maggio 1945 viene incaricato di uccidere un anziano comunista. Quest'ultimo stava tornando in patria dopo essere esiliato a causa della sua attività politica clandestin...
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