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Emerenziano Paronzini, invalido della seconda guerra mondiale dopo aver combattuto nel fronte grecoalbanese, è impiegato presso il Ministero delle finanze, per il quale gira il varesotto e comasco. Alla fine è trasferito in qualità di vice-capufficio a Luino, sul Lago Maggiore. Da sempre diviso tra l’etica del lavoro (si dimostra inflessibile con i raccomandati) e quella del lubrìco, concedendosi qualche avventura a pagamento, si sente ormai “arrivato”, contempla e cerca di applicare i principi dello scrittore Paolo Mantegazza, di cui viene citata e letta dal protagonista l’opera “Fisiologia del piacere”. Un uomo “vero come lui” …[Leggi tutto]
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