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Nel 1947, il diciannovenne e talentuoso matematico John Nash entra all’Università di Princeton. Refrattario a instaurare rapporti sociali, Nash ha solo un amico: Charles Herman, il suo compagno di stanza. Ossessionato dal pensiero di trovare un’idea originale a cui applicare le sue formule, John riesce nel suo obiettivo: in una tesi di dottorato di sole 27 pagine espone geniali intuizioni fondamentali allo sviluppo della teoria dei giochi, facendo così diventare obsolete le teorie economiche di Adam Smith. Le sue idee gli procurano fama e un importante posto di ricercatore al Wheeler Laboratory[2] del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove trova conferma il suo genio matematico. Inoltre gli viene assegnato anc…[Leggi tutto]
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