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Nel prologo, anno 1808, assistiamo alla fucilazione di patrioti e di un ufficiale profanatore di tombe. Poi si passa al presente, ed ecco un uomo che mostra a due bimbe foto “oscene” dei monumenti di Parigi, un assassino messo in libertà, la repressione di una manifestazione che inneggia alle catene…Le convenzioni sociali della borghesia, perfidamente rovesciate, rivelano tutto il loro assurdo. Uno dei film più limpidi e divertenti del tardo Buñuel, che recupera una acredine inconciliata insieme ad una olimpica semplicità. L’ultima immagine è il primo piano di un surreale e distante struzzo.[Leggi tutto]
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