Filmati in bianco e nero di ritratti umani, di comunicazione non verbale e di splendidi paesaggi, rivelano un costante flusso di inconsapevoli emozioni, spesso non avvertite dalla maggior parte della gente. Rivelando la relazione tra l'uomo e la tecnologia che produce effetti che vanno ben oltre la specie umana, il progetto ha per protagonista un gorilla selvaggio, che con i suoi comportamenti e le sue espressioni testimonia le radici dell'Homo sapiens.
Reggio riutilizza tecniche familiari del film precedente (rallentatore, time-lapse, sovrapposizione) per drammatizzare gli effetti del cosiddetto Primo Mondo sul Terzo: spostamento, inquinamento, alienazione. L’intreccio narrativo si esprime attraverso associazioni di immagini declinate in sequenze in ossimoro tra la contemplazione degli archetipi ancestrali in estinzione presso le culture moderne (vita cooperativa, senso di gioia nel lavoro e valori religiosi) e modelli di modernità quali treni, aerei di linea, automobili a carbone e solitudine. Il paesaggio rurale lascia spazio a un inferno urbano industriale affollato, soffocante, in accelerazione, dal Perù al Pakistan. Reggio incornicia Powaqqatsi nell’eloquente sequenza iniziale ...
[Leggi tutto]La terza, definitiva sinfonia visiva che chiude la trilogia di Qatsi, cominciata nel 1983 con Koyaanisqatsi, seguito nel 1988 da Powaqqatsi. Quest'ultima opera del cineasta nato 62 anni fa a New Orleans ha una struttura in 3 movimenti: il primo, Numerica.com, ripercorre l'evoluzione del linguaggio umano dall'alfabeto ai codici numerici; il secondo, Circus Maximus, descrive come competizione e denaro siano all'apice della scala di valori dell'uomo globalizzato; il terzo, Rocketship 20th Century mostra gli esiti disastrosi della velocità. Naqoyqatsi è una parola della lingua amerinda hopi e significa "vita in cui ci si uccide a vicenda".