Nel 1944, nel pieno della seconda guerra mondiale, il romano Silvio Magnozzi, che fino all'armistizio dell'8 settembre aveva combattuto col grado di sottotenente nelle file del Regio Esercito nei pressi del lago di Como, si trova a combattere al seguito dei gruppi partigiani locali contro le forze nazifasciste. Cercando un rifugio per nascondersi dopo un'azione partigiana, viene inviato in un albergo per prendere contatto con la padrona, la signora Amalia Pavinato. Qui Silvio viene però scoperto da un soldato tedesco che intende fucilarlo sul posto, ma Elena, la figlia della proprietaria dell'albergo, gli salva la vita uccidendo il tedesco con un ferro da stiro. Inoltre, la ragazza indica al partigiano un luogo sicuro dove dormire e ripar...
[Leggi tutto]Tino Zanetti va ad abitare temporaneamente a casa degli zii Fabio ed Elisa a Venezia per frequentare una scuola d'arte. Quasi subito Tino si accorge che nella grande e antica casa, con zone ancora da ristrutturare, c'è qualcosa di strano: rumori provenienti dal piano di sopra di cui nessuno vuole spiegare la ragione, qualcuno che suona il pianoforte di notte e soprattutto il comportamento degli zii con il loro strano e distante rapporto. Dopo varie insistenze, Elisa confessa al nipote che nella zona superiore della casa vive il fratello di Fabio, alienato mentale, che vive nella più bieca disperazione: l'uomo si sente responsabile della tragica morte di Beba, primogenita di Elisa, morta oramai da molto tempo all'età di dieci anni. Tino ...
[Leggi tutto]Romolo, Annamaria, Salvatore e Marisa, finalmente sposati, sono in procinto di partire per il viaggio di nozze; ma la prevista settimana a Firenze sfuma e la sera stessa si ritrovano nella nuova casa presa in affitto da Romolo, un seminterrato nella periferia romana, dove intendono vivere tutti e quattro per limitare le spese. Ben presto giunge la notizia che Salvatore è stato licenziato e vengono consegnati a casa due letti per bambini, che lo stesso Salvatore aveva ordinato per sbaglio invece di quelli per sé e Marisa. Segue una lite fra i due e la ragazza, già stanca dell'inconcludenza del marito, dichiara di volersi separare. Salvatore si allontana di casa prendendo con sé per errore la giacca di Romolo, che contiene 300 000 lire; i...
[Leggi tutto]Buona parte del film rappresenta degli eventi ricostruiti sulla base delle testimonianze addotte a un processo, la causa del quale verrà chiarita solo alla fine. Oreste Nardi, muratore romano ormai maturo e un po' malridotto, comunista convinto, ad una Festa de l'Unità incontra e s'innamora, corrisposto, di Adelaide Ciafrocchi, una fioraia che ha un banco al cimitero del Verano a Roma. Tra i due nasce una passione di cui viene a conoscenza Antonia, la moglie di Oreste, molto più anziana di lui, che va per un chiarimento ad incontrare Adelaide, la quale malauguratamente la scambia per la mamma di Oreste. Ne nasce una zuffa e Adelaide finisce all'ospedale per la prima volta...
[Leggi tutto]Nella Roma umbertina del 1891, l'aristocratico Tullio Hermil non ha remore nell'esibire pubblicamente la relazione extra-coniugale con la contessa Teresa Raffo. La docile moglie Giuliana appare rassegnata ad una convivenza limitata a "stima e rispetto" reciproci. Ma allorché, al ritorno da un viaggio di natura sentimentale, a Firenze, apprende di un'amicizia sorta tra la moglie ed il letterato di origini popolari Filippo D'Arborio, Tullio manifesta un rinnovato interesse per Giuliana. E, durante un comune soggiorno alla "Badiola", residenza estiva di famiglia, cerca di riconquistarla. Ma, ben presto viene a sapere che la moglie è incinta di un figlio, frutto della relazione con D'Arborio. Lo scrittore, muore di lì a poco, a causa di una ...
[Leggi tutto]Il manovale catanese Carmelo Mardocheo, soprannominato Mimì, da sempre fortemente attratto dagli ideali di sinistra e insofferente alla mafia che spadroneggia incontrastata nella sua terra, un giorno perde il proprio posto di lavoro alla locale cava di zolfo per aver dato il proprio voto al candidato sindaco del PCI, anziché a quello colluso e spalleggiato dalla locale cosca mafiosa. Essendo senza impiego, ed essendogli preclusa qualsiasi altra possibilità d'impiego in città, Mimì è dunque costretto, al pari di tanti altri emigranti meridionali, a partire alla volta di Torino, lasciando a casa la giovanissima moglie Rosalia. Nel capoluogo piemontese, Mimì è impiegato dapprima come operaio edilizio a nero per una ditta fungente da ...
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