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Primi anni del secondo dopoguerra. Rimasta vedova il giorno seguente al matrimonio, e in difficoltà economiche, Liliana è costretta ad abbandonare Bologna insieme al figlio Nino, ladro per istinto che non esita a sfruttare la madre ancora piacente per sopravvivere. La vedova ha scritto a suo cognato Giordano per chiedergli implicitamente aiuto: Giordano le risponde, manifestando tra le righe la sua infatuazione verso di lei, che risale alla sua adolescenza, prima del matrimonio col fratello. Nino, che si fa passare per avvocato, è stato scoperto a rubare l’argenteria della sua promessa fidanzata: pensa quindi di approfittare dell’insperata occasione per cambiare aria, non prima di aver rubato un’auto, con annessi bagagli, di una famiglia…[Leggi tutto]
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