Il film non ha né trama né dialogo. Si tratta di un collage di vari filmati, spesso accelerati o rallentati, che vogliono soprattutto raffigurare lo sviluppo della civiltà umana così come la conosciamo noi. Il film guida lo spettatore attraverso un viaggio che inizia con la Natura, per passare successivamente all'intervento dell'uomo e diventa sempre più frenetico, il tutto sottolineato da una colonna sonora minimalista di Philip Glass. Verso il finale sono mostrate immagini di microchip e fotografie satellitari raffiguranti aree metropolitane. Alcune riprese mostrano persone di tutti i ceti sociali, dai mendicanti alle debuttanti. L'ultima sequenza mostra il decollo di un razzo, che tuttavia esplode pochi secondi dopo il lancio. Il mo...
[Leggi tutto]Reggio riutilizza tecniche familiari del film precedente (rallentatore, time-lapse, sovrapposizione) per drammatizzare gli effetti del cosiddetto Primo Mondo sul Terzo: spostamento, inquinamento, alienazione. L’intreccio narrativo si esprime attraverso associazioni di immagini declinate in sequenze in ossimoro tra la contemplazione degli archetipi ancestrali in estinzione presso le culture moderne (vita cooperativa, senso di gioia nel lavoro e valori religiosi) e modelli di modernità quali treni, aerei di linea, automobili a carbone e solitudine. Il paesaggio rurale lascia spazio a un inferno urbano industriale affollato, soffocante, in accelerazione, dal Perù al Pakistan. Reggio incornicia Powaqqatsi nell’eloquente sequenza iniziale ...
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