Filmati in bianco e nero di ritratti umani, di comunicazione non verbale e di splendidi paesaggi, rivelano un costante flusso di inconsapevoli emozioni, spesso non avvertite dalla maggior parte della gente. Rivelando la relazione tra l'uomo e la tecnologia che produce effetti che vanno ben oltre la specie umana, il progetto ha per protagonista un gorilla selvaggio, che con i suoi comportamenti e le sue espressioni testimonia le radici dell'Homo sapiens.
La terza, definitiva sinfonia visiva che chiude la trilogia di Qatsi, cominciata nel 1983 con Koyaanisqatsi, seguito nel 1988 da Powaqqatsi. Quest'ultima opera del cineasta nato 62 anni fa a New Orleans ha una struttura in 3 movimenti: il primo, Numerica.com, ripercorre l'evoluzione del linguaggio umano dall'alfabeto ai codici numerici; il secondo, Circus Maximus, descrive come competizione e denaro siano all'apice della scala di valori dell'uomo globalizzato; il terzo, Rocketship 20th Century mostra gli esiti disastrosi della velocità. Naqoyqatsi è una parola della lingua amerinda hopi e significa "vita in cui ci si uccide a vicenda".
Il film non ha né trama né dialogo. Si tratta di un collage di vari filmati, spesso accelerati o rallentati, che vogliono soprattutto raffigurare lo sviluppo della civiltà umana così come la conosciamo noi. Il film guida lo spettatore attraverso un viaggio che inizia con la Natura, per passare successivamente all'intervento dell'uomo e diventa sempre più frenetico, il tutto sottolineato da una colonna sonora minimalista di Philip Glass. Verso il finale sono mostrate immagini di microchip e fotografie satellitari raffiguranti aree metropolitane. Alcune riprese mostrano persone di tutti i ceti sociali, dai mendicanti alle debuttanti. L'ultima sequenza mostra il decollo di un razzo, che tuttavia esplode pochi secondi dopo il lancio. Il mo...
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